“Una fazza, una razza”, dicevano spesso i greci più anziani a chi proveniva dall’Italia fino a qualche anno fa, affermazione che ci consolava, facendo pensare che il popolo dell’Ellade ci avesse perdonati per le malefatte della guerra d’invasione di Mussolini. E che ci faceva sentire, almeno un po’, a casa nostra anche nella terra degli Dei dell’Olimpo. ‘Fra Terra e Mare’ racconta l’essenza della Grecia di oggi che, pur se travolta qua e là dall’onda della modernità globale, conserva ancora angoli e villaggi dove il tempo sembra essere trascorso più lentamente. Offrendo a chi è curioso e non ha la fretta compulsiva dei cacciatori di selfie, l’impressione di viaggiare attraverso un mondo che è rimasto molto simile a quello che, nel nostro paese, è scomparso velocemente dopo i ruggenti anni ’60.Un viaggio, certo. Nato dall’idea di seguire i passi (e le parole) dell’illustre Patrick Leigh Fermor e del suo compare Bruce Chatwin, poi però diventato un percorso di scoperta tutto personale. Con momenti di stupore e di felicità che, da soli, rendono il libro meritevole di lettura e di apprezzamento.
Alberto Sciamplicotti, scrittore, fotografo, a volte videomaker, ama raccontare e condividere emozioni nella convinzione che tessere una rete umana possa aiutare a capire se stessi e gli altri e a vivere più in armonia con il mondo.
L’autore risponde alle domande di Giorgio Daidola.
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