SABATO 7 MARZO, ORE SABATO 19:00 LUCA BOTTURA PRESENTA “BUONISTI UN CAZZO”

Cominceremmo con il darvi informazioni su questo incontro, partendo da chi è l’autore di questo libro dal titolo irriverente, maleducato e sarcastico insieme.
Queste poche righe di biografia le ha scritte Luca Bottura stesso.

Luca Bottura si guadagna da vivere scrivendo per sé e per altri. È stato “altro direttore” del settimanale ‘Cuore’ sotto la direzione di Michele Serra e ideatore e conduttore di ‘Lateral’, su ‘Radio Capital’.
Su ‘la Repubblica’ e ‘L’Espresso’ scrive le rubriche #bravimabasta e ‘L’Incompetente’, su ‘Oggi’ la ‘Posta non richiesta’.
Scrive per/con Enrico Bertolino, Geppi Cucciari e Luciana Littizzetto. Ha scritto anche per Gene Gnocchi, Maurizio Crozza, Victoria Cabello, Fabio Volo, Antonio Cornacchione e Adriano Celentano. Ha vinto il Premio Satira Forte dei Marmi con il libro ‘Mission to Marx’. È molto seguito su Twitter, specie dai troll.

IL LIBRO

A sentire le urla sovraniste, il pezzo di Paese che ne rifiuta il fascino è un esercito di ricchi, comunisti col Rolex, privilegiati. I famigerati buonisti. Che però, coi loro difetti, saranno sempre meglio dei cattivisti. Non è vero che c’è da vergognarsi per aver studiato. Pagare le tasse non è da sfigati. L’Europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno. E non siamo Gretini, siete cretini voi.

“Me ne batto alla grandissima se dico o scrivo cose buone per lo zerovirgola elettorale. Perché non sono un politico, e per questo ho la presunzione infantile del contagio del buono. O almeno del migliore. Che due o tre cose di civiltà le dirà e proverà a farle sempre, e comunque. Perché ritiene di avere molti fratelli in sonno, sparsi per questo sfortunato Paese che non ha bisogno di eroi e nel caso se li sceglie di merda. O ci sputa sopra. Perché sono quella roba lì. Buonista un cazzo.”

Luca Bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di Paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri nemici e dei propri amici. Sperando che restino tali.

“Buonista è il più rotondo e sgraziato degli aggettivi. Be’, buonisti un cazzo.” Un racconto divertente, spietato, ma anche pieno di affetto, di quel disorientato pezzo dell’Italia che non si sente sovranista.

Giangiacomo Feltrinelli Editore
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